sabato 20 giugno 2009

Calliope Associazione Culturale
Via Ettore Novelli, 40 00049 Velletri RM - CF 95023640584 - mariapaolademarchis.blogspot.com
D.ssa Maria Paola De Marchis
m.de.marchis@alice.it Tel. 360.503384 - 06.9634561

CAMPO ESTIVO

Presso l'Agriturismo Aquarium dal mese di Giugno al mese di Settembre
dalle ore 8.00 alle ore18.00 a PREZZI ECCEZIONALI!

PER RAGAZZE E RAGAZZI DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE
Sport, spettacolo teatrale, canto, musica, manipolazione e modellazione ceramica, pittura, fotografia, giochi… ma anche assistenza personalizzata per tutte le materie scolastiche.

PER GLI ADULTI

PERCORSI DI BENESSERE E QUALITÀ DELLA VITA
Per scegliere in modo libero e sano come costruire la propria qualità della vita

FOTOGRAFIA DI SCENA TEATRALE
In collegamento con le compagnie teatrali veliterne

RESTAURO DEL LIBRO ANTICO E LEGATORIA
Per le persone che amano il libro anche come oggetto d’arte

LINGUE
Inglese, Russo, Spagnolo, Francese, Arabo, Portoghese, Giapponese, Tedesco.

INFORMATICA - YOGA - BALLO - MUSICA - CUCINA

E TANTO ALTRO ANCORA

lunedì 1 giugno 2009

Convegno 30 Maggio 2009 - Museo delle Religioni

Con il Patrocinio della Presidenza della Regione Lazio, del Dipartimento Studi Storico Religiosi dell’Università Sapienza e del Comune di Velletri si è svolto Sabato 30 Maggio 2009, presso la Sala Tersicore del Comune di Velletri, il Convegno Museo delle Religioni “Raffaele Pettazzoni” Un museo per la conoscenza, il dialogo e la pace organizzato dall’Associazione Calliope.
Dopo il saluto del Sindaco di Velletri FAUSTO SERVADIO, la relazione introduttiva della Presidente dell’Ass. Calliope MARIA PAOLA DE MARCHIS ha dato il via ad una giornata molto interessante che ha sancito la nascita a Velletri di un luogo dove le istituzioni, le associazioni, i cittadini impegnati nella costruzione di una città migliore possano incontrarsi per fare in modo che la ricerca scientifica sui fenomeni religiosi esca dalle aule universitarie e offra in modo diversificato le sue competenze ai possibili fruitori. giocando un ruolo chiave non solo per la formazione strettamente culturale, ma anche per la maturazione della persona umana e della coscienza civile. L’intervento di GAETANO LETTIERI e PAOLA PISI, del Dipartimento di Studi Storico - Religiosi della Sapienza ha assicurato la presenza e l’impegno dell’Istituzione universitaria in questo progetto che oltre agli aspetti culturali si pone l’obiettivo di riqualificare il Convento di S. Francesco, un pezzo importante della storia della città di Velletri, non solo restaurandolo, ma rendendolo un luogo vivo di incontro, di conoscenza, di interazione.
Nell’intervento del Presidente di Fabbrica - Servizi per l’innovazione, esperto in progettazione europea, ALFONSO PICCARRETA si è delineato il percorso attuativo che punta all’utilizzazione di risorse non solo pubbliche.
La prima parte del Convegno è stata conclusa dall’On. CARLO PONZO intervenuto in rappresentanza del Presidente della Regione Lazio PIERO MARRAZZO trattenuto da altri impegni. Il Consigliere Regionale nel suo intervento ha condiviso il progetto definendolo come un’opportunità non solo per Velletri ma per tutta l’area dei Castelli romani.
Il pomeriggio nella Tavola rotonda “CAPIRE IL PRESENTE GUARDANDO AL PASSATO: VELLETRI TRA STORIA ED ARTE” il gruppo promotore del Museo, IRENE LEADRI, ALESSIA ROCCHI, RENATO MAMMUCARI (presente con un messaggio a causa di impegni familiari), GIULIO MONTAGNA e IGOR BAGLIONI, alla presenza dell’Assessore alla cultura del Comune di Velletri DANIELE OGNIBENE è entrato nel vivo del lavoro per la costruzione di un itinerario Storico - Artistico - Archeologico della città di Velletri. Contributi e spunti sono arrivati anche dagli interventi del pubblico presente.
L’Assessore OGNIBENE ha assicurato il suo impegno anche per coinvolgere gli studenti di Velletri nella conoscenza e nella partecipazione all’itinerario proposto.
Ai presenti è stato dato un omaggio offerto da ANNIBALE CASSANDRA, che magistralmente ha racchiuso nel suo libro un prezioso contributo per la conoscenza del passato veliterno.
La Presentazione di ROBERTO SCIORTINO e ROMOLO SANTONI del libro: "Ricerca sul campo in Amazzonia" e la visita alla mostra etnografica in ricordo di Gerardo Bamonte hanno concluso la piacevole giornata.


Il Progetto
Museo delle Religioni “Raffaele Pettazzoni”
Un museo per la conoscenza, il dialogo e la pace

Premessa

L’Associazione Culturale Calliope nasce nel mese di novembre del 2004 dall’esigenza di “riportare in vita” uno dei simboli della città di Velletri, il Convento di S. Francesco. Questa esigenza si è concretizzata nel progetto che vi presentiamo, progetto inteso a riqualificare il monumento quale strumento di conoscenza, trasformandola in una “chiave” volta ad aprire quelle “porte” che ci possono introdurre a comprendere meglio i tanti problemi del mondo contemporaneo.
In questo senso, la realizzazione di un museo delle religioni, concepito non come un mero contenitore di oggetti ma come un mezzo innovativo di trasmissione del sapere, può, appunto, fornire la “chiave” per poter comprendere ed interpretare il continuo e complesso rapporto di comunicazione tra le culture nell’era della globalizzazione; può aiutare a risolvere quei conflitti e quelle incomprensioni che spesso hanno nelle religioni, o comunque in quei tratti tradizionali che noi occidentali recepiamo sotto la categoria del “religioso”, una parte importante delle loro radici.
Ed è per questo motivo che si è scelto di definire questa istituzione, dedicata a Raffaele Pettazzoni, il fondatore degli studi storico-religiosi in Italia, come un museo per la conoscenza, il dialogo e la pace; con la convinzione, cioè, che non vi potrà essere pace nel mondo senza un vero dialogo tra i popoli, e non vi potrà essere un vero dialogo senza la conoscenza e la comprensione delle tradizioni, delle mentalità e delle religioni di coloro con i quali ci confrontiamo.
Il progetto verrà realizzato con il patrocinio della Regione Lazio, del Dipartimento di Studi Storico-Religiosi dell’Università la Sapienza di Roma, del Comune di Velletri.

Il progetto nei suoi punti essenziali

- Il museo, oltre ad offrire una panoramica delle religioni che più influenzano e hanno maggiore rilevanza nella nostra attualità storica (come ad esempio il Cristianesimo e l’Islam), intende approntare un percorso cronologico che, tramite la descrizione delle maggiori civiltà del passato (come ad esempio la civiltà greca), fornisca una maggiore consapevolezza del come si è formato il nostro contesto di vita attuale, ponendo in rilevanza gli elementi centrali e peculiari della nostra identità, punto di partenza necessario per aprirsi alla conoscenza e al confronto con altre realtà culturali.
- L’aspetto didattico sarà valorizzato attraverso l’articolazione del museo per percorsi tematici orientati alla descrizione di specifiche aree culturali. Le suddette aree verranno descritte tramite l’esposizione di oggetti rappresentativi appartenenti alla cultura materiale (riproduzioni ove non sia possibile esporre originali) ed alla produzione artistico-letteraria (riproduzioni ove non sia possibile esporre originali). Il museo intende avvalersi anche delle testimonianze (come ad esempio fotografie, filmati, ecc.) e degli studi di ricercatori specializzati, nonché offrire anche una panoramica degli studi inerenti ai vari contesti culturali presi in esame, ritagliando spazzi adeguati nelle singole aree espositive oppure, dove sia ritenuto opportuno, dedicare appositi spazzi al tema.
- La visita al museo verrà svolta con l’accompagnamento di giovani studiosi specializzati nelle aree culturali pertinenti ai percorsi tematici attivati. La presenza di personale specializzato permetterà, peraltro, l’organizzazione di percorsi trasversali, offrendo così la possibilità di affrontare singoli temi (come possono essere, per rimanere nell’ambito dell’attualità, la guerra e la condizione della donna) in una prospettiva comparativa.
- Il museo, nell’ambito della sua attività didattica, potrà avviare collaborazioni e progetti con Istituzioni, provincie, regioni, enti locali, aziende, associazioni e cooperative. In questa ottica il museo intenderebbe partecipare concretamente alla vita e allo sviluppo del territorio in cui risiede.
- Il museo intende avviare un rapporto di collaborazione strutturale con la scuola e l’università, realizzando collaborazioni e progetti di rilevanza sociale e didattica.
- Il progetto prevede la possibilità di attivazione di stage incentrati all’inserimento diretto nelle attività culturali, scientifiche e di gestione del museo stesso.
- Sarà allestita di una biblioteca specializzata finalizzata alla raccolta e alla diffusione (tramite consultazione e prestiti) di libri, periodici e video/documentari legati alle problematiche storico-religiose.
- Sarà creata una rivista, curata dal personale specializzato del museo, la quale sarà destinata alla divulgazione al grande pubblico delle ricerche relative alle problematiche storico-religiose. La rivista intende coniugare la divulgazione con la ricerca universitaria, diffondendo in un linguaggio appropriato i temi trattati da quest’ultima.
- Si intende inserire la visita al Museo e le attività svolte al suo interno in un percorso storico, artistico e archeologico centrato sulla città di Velletri. Il percorso comprenderà una visita guidata da specialisti dei monumenti e dei luoghi più significativi per la storia della città. L’importanza del patrimonio artistico e i momenti più rilevanti della storia del territorio potranno essere approfonditi da apposite lezioni tenute nel Museo e negli istituti scolastici di Velletri.


Cenni storici sul Convento di San Francesco

I Francescani furono introdotti in Velletri direttamente da San Francesco. Il primo convento, fondato dal santo, fu trasferito, nel 1244, nell'edificio oggi conosciuto come "la casermaccia" perché dopo il 1873, anno della legge di soppressione degli ordini religiosi, ospitò la caserma dei bersaglieri.
Nel 1250 in questa chiesa arrivavano molti pellegrini dai paesi vicini perché conoscevano i miracoli che san Francesco aveva fatto. Per la costruzione di questa chiesa, il papa Innocenzo IV (vescovo di Velletri dal 22 luglio 1231 al 25 maggio 1261) prima invitò i cittadini a dare elemosine, poi, il 30 marzo 1246, concesse 40 giorni di indulgenza a chi aiutava i religiosi nella costruzione del convento e della chiesa quindi, il 15 settembre 1253, concesse di utilizzare per i bisogni del Convento, il ricavato dalla vendita delle cose acquistate con usura o comunque male possedute, qualora non si potesse trovare il legittimo padrone.
Padre Tommaso da Celano, biografo di S. Francesco, nel "Trattato dei Miracoli”, scritto tra il 1250 e il 1253, narra il miracolo accaduto ad un giovane fratturato di Cisterna, che, portato dai genitori il giorno di San Francesco nella chiesa di Velletri, guarì improvvisamente mentre durante il vangelo si ricordava che "le verità nascoste ai dotti sono rivelate ai piccoli”.
Il convento aveva un chiostro centrale, quadrato, affrescato con immagini della vita dal santo, ma queste immagini erano state già coperte nel 1910, lo storico locale Augusto Tersenghi, descrive l’edificio in stato di completo abbandono: rimaneva solo "qualche lapide sparsa qua e là nel chiostro” e "un ricettacolo di lordure, ove l'acqua cade in ogni lato”.
In questo edificio nel XII-XIII secolo si svolgeva gran parte della vita amministrativa. Infatti nel chiostro si riuniva il Parlamento e nella sacrestia della chiesa di S. Francesco, sotto doppia chiave (una conservata dai priori, l'altra dal guardiano del convento), si conservava il "bussolo delle elezioni". In occasione delle elezioni, il magistrato in carica si recava a prendere il bussolo e lo portava al palazzo comunale per procedere all'estrazione a sorte dei nuovi rappresentanti della città.

Cenni Storici.
La struttura, nata come convento benedettino, intorno al 1100, è passata nelle mani dei frati francescani nel 1244, periodo nel quale era di dimensioni più ridotte e in pessime condizioni. Col passare del tempo il complesso si è ingrandito fino a raggiungere le dimensioni e l'aspetto odierno. Molteplici sono state le attività che ospitava, da quelle religiose a quelle educative, infatti vi sono stati istruiti personaggi illustri come papa Anastasio IV (1153-1154) e papa Bonifacio VIII (1294-1303) e vi ha trovato asilo papa Sisto V (1587).
Tra i frati del convento c'è stato anche Bonaventura Teoli, personaggio di spicco della storia della città, narratore delle vicende cittadine, e curatore della biblioteca ospitata nel convento. Inoltre, quando nel 1240 sorse una nuova figura, il Podestà, affiancata da una Curia, poi più tardi chiamata consiglio, essa si riuniva proprio nelle sale del convento.
Le pessime condizioni del convento costrinsero i frati ad abbandonare tra il 1809 e il 1815 l'edificio,che dal 1875, si è definitivamente trasformato,ad opera del ministero della guerra, in caserma con funzioni carcerarie. E' in questo periodo che assume la sua forma riconoscibile ancora oggi, attraverso l'ampliamento del fronte sud, le decorazioni del prospetto di ingresso e del chiostro (prima aperto poi chiuso verso il cortile interno) , voltato a crociera, con affreschi che narravano la vita del santo. La struttura ospitava degli spazi esclusivamente dedicati alla confraternita, come le celle al piano terra; al primo piano vi era la foresteria per gli ospiti, le aule e la biblioteca erano collocate al secondo.
La chiesa, a navata unica con tre cappelle per lato, subì varie modifiche soprattutto nel 1825, quando venne interamente ricostruita in stile ottocentesco. Durante la guerra l'edificio venne bombardato, (ferite ancora oggi ben visibili sulla struttura) diventando rifugio per gli sfollati che videro le loro abitazioni crollare sotto il fuoco alleato. Da allora l'edificio è rimasto tale: un rudere, pericolante, abbandonato, curato solo dagli interventi di consolidamento della Sovrintendenza ai Beni Culturali, come i cordoli in cemento armato, la copertura del corpo sud, e le opere di restauro all'interno della chiesa, dove sono stati recuperati gli stucchi, le volte e la copertura.